A cento anni dalla morte di Giovanni Verga, rileggere l’autore attraverso l’arte, la musica, il teatro, il mondo dei social e persino i ‘meme’ è possibile ed è quanto si propone di fare un gruppo di studiosi il 24 e 25 novembre, presso l’Università di Salamanca, dove avrà luogo il convegno “Verga pop. Rifrazioni verghiane nelle arti visive, performative, nella letteratura e cultura popolare”.
di Paola Roccella
A cento anni dalla morte di Giovanni Verga, rileggere
l’autore attraverso l’arte, la musica, il teatro, il mondo dei social e persino
i ‘meme’ è possibile ed è quanto si propone di fare un gruppo di studiosi il 24
e 25 novembre, presso l’Università di Salamanca, dove avrà luogo il convegno
‘Verga pop. Rifrazioni verghiane nelle arti visive, performative, nella letteratura
e cultura popolare’, interamente fruibile a distanza a questo link.
L’evento si propone di focalizzare e indagare le rielaborazioni
del personaggio Verga e del corpus verghiano nella cultura di massa, nei
social, nelle canzoni, nella gastronomia, nel fantastico, negli itinerari
turistici. La conferenza spicca per l’originalità del suo approccio, in quanto
non si è ancora tentata una ricognizione a largo raggio degli echi e
riscritture della materia verghiana nella cultura e società contemporanea. Al
contrario, l’approccio accademico agli scritti verghiani appare spesso
canonizzato e fossilizzato su parametri consolidati. Allo stesso modo, il Verga
che si insegna nelle aule di scuola attraverso la consueta rosa di testi
canonici e i medesimi approcci, necessiterebbe di letture nuove, fresche e
adatte ai tempi moderni.
Il convegno riunisce 32 studiosi e 2 relatori di punta
provenienti da Italia, Europa, Stati Uniti accomunati dagli stessi interessi di
ricerca verso l’autore siciliano ed è stato pubblicizzato in diversi siti
scientifici, tra cui ADI, associazione degli italianisti, MOD, Società per lo studio della
modernità letteraria e AIPI,
associazione internazionale professori di italiano. L’iniziativa gode, inoltre, del patrocinio della Fondazione Verga, dell’Ambasciata
d’Italia a Madrid, ed è svolta in collaborazione con l'Università della
Calabria.
Oltre alla presentazione di lavori di ricerca sulla
figura di Verga nella cultura di massa, l’evento prevede presentazioni di
filmati, interviste, rappresentazioni teatrali e momenti conviviali, con sperimentazioni
di piatti e bevande a tema come l’inedito cocktail ‘Lupa on the rocks’ che
rivisita la ricetta del drink ‘Rosso Malpelo’, ispirato al personaggio verghiano. Il programma completo del convegno è consultabile a questo link.
Le organizzatrici – Daniela Bombara (insegnante e
ricercatrice indipendente), Ellen Patat (Università di Milano) e Milagro Martin
Clavijo (professoressa associata all’Università di Salamanca) –, mosse dalla comune passione per l’autore,
hanno chiarito le motivazioni alla base dell’ideazione della conferenza: «Siamo partite dall’idea che la
riflessione su un autore e le sue opere, fatto che sta avvenendo frequentemente
quest’anno, nel caso di Verga, in occasione del centenario dalla morte,
comporti anche la necessità di seguire nel tempo l’influenza che le opere hanno
avuto sulla cultura di massa, generando adattamenti, trasposizioni del testo o
delle sue funzioni e significati. Tali adattamenti e riscritture si possono
considerare atti creativi e interpretativi di appropriazione, conservazione e
anche disseminazione dei testi originali in altri contesti culturali e in
differenti epoche. Siamo andate quindi a cercare le ‘tracce’ di Verga
nell’immaginario popolare, per comprendere se questo autore, al di là
dell’importanza indubbia che riveste nel panorama letterario e culturale, possa
essere trascritto e ripensato in forme che siano immediatamente fruibili
nell’ambito della cultura di massa, forme magari più superficiali, o più
semplici, ma più dirette; ci siamo anche chieste se, attraverso tale lavoro riscritturale
e rielaborativo, il suo messaggio possa essere considerato ancora valido e possa servire come chiave interpretativa
del nostro mondo».
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